lunedì 24 ottobre 2011

9 Cib (24 ottobre)

Oggi, 24 ottobre 2011, è 9 Cib del Trecena Lamat.

Il 9 (Bolon) è il tono del completamento, della pazienza, della perseveranza. Il 9 porta la capacità di vedere le cose dal punto di vista dello Spirito, dalla più elevata e completa prospettiva, poiché connette alle frequenze più alte (griglia energetica) e alla saggezza. Con questa energia i progetti iniziano ad avviarsi vero il loro completamento. Nella risonanza frattale con il Tun (Calendario Maya profetico) è il 5 Giorno (governato da Kukulkán o, in azteco, Quetzalcoatl, il dio della luce) di tutti gli Underworld, che corrisponde al momento della massima espansione del ciclo. Nella vita della pianta vengono mandate le informazioni chimiche affinché si formino le gemme. L’Underworld trova nel 5 Giorno la sua migliore espressione.

Cib (gufo) porta l’intensa energia del Sud della profonda comprensione dell’essenza di tutte le cose ed è allineato alla memoria degli antenati e dei luoghi sacri, alla storia della vita sulla Terra e di tutti gli esseri che ci hanno preceduto e a cui dobbiamo il nostro presente. Cib incarna la saggezza degli anziani e la forza interiore, la voce silenziosa necessaria a scoprire e ad accettare tutte le parti di noi. Cib è interesse per il benessere spirituale dei nostri compagni su questa Terra, è forza comunitaria. Questa energia in superficie può essere ricca di humor, ma in profondità è seria e saggia.

Il 9 associato a Cib rappresenta un ottimo giorno per riconnettersi alla propria vera natura, comprendendo la propria storia e ristabilendo le priorità. È una giornata ideale, attraverso il perdono, per ripulirci da vecchi condizionamenti o legami che ci tengono ancorati al passato, anche dal punto di vista karmico, e diventare la guida di noi stessi e degli altri. Possibilità di comunicare con le altre dimensioni.

La sfida in Cib è di trovare il modo opportuno per affrontare le difficoltà che portano alla saggezza, superando l’insicurezza. Connettendosi alla Natura e ai luoghi sacri e perdonando il proprio passato, si apre uno stato di grazia ed abbondanza (Trecena Lamat).

In Lak'ech.
Marco

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